La messa a terra è un particolare sistema di sicurezza di fondamentale importanza per una qualsiasi impianto elettrico, dal momento che assicurare una protezione contro la folgorazione e più in generale dalle pericolose conseguenze che un evento di questo tipo potrebbe provocare ad una persona o ad un animale.
La fase di messa a terra di un impianto elettrico, domestico o industriale, deve essere effettuata in ogni appartamento, ufficio, locale commerciale o qualsiasi struttura, perché è obbligatoria. Ciò significa che sarà necessario fare fede a una normativa. Vediamo insieme come fare e cosa prevede tale normativa.
L’attuale normativa prevede che i cavi elettrici dispongano di un nastro isolante di colore differente a seconda della loro funzione. In linea di massima il cavo della messa a terra che è giallo e verde.
Si tratta di un articolo tranquillamente reperibile presso un ingrosso materiale elettrico. Questo sistema, in situazioni di guasti accidentali, assicura l’intervento in maniera automatica dell’interruttore differenziale. Gli scopi dell’impianto di messa a terra quindi, sono seguenti:
Questo significa che gli scopi della messa a terra sono quelli di offrire protezione contro i contatti indiretti, di consentire l’intervento dell’interruttore differenziale in situazioni di guasto verso terra, quindi di proteggere persone e impianti da tensioni elettriche di qualsiasi origine.
Per realizzare correttamente una messa a terra è necessario utilizzare strumenti isolati professionali, pensati per eseguire lavorazioni di tipo elettrico e kit di messa a terra.
La messa a terra nasce con lo scopo di garantire sicurezza e incolumità degli esseri viventi. In altre parole serve a evitare qualsiasi rischio inutili per le persone, magari nel caso una parte metallica acquisisca un potenziale successivamente ad un guasto o un imprevisto.
Tra gli esempi più ricorrenti troviamo quello di una carcassa esterna di un elettrodomestico normalmente non in tensione. La messa a terra, è di grande importanza per la sicurezza, e come previsto dalla legge deve essere effettuata da un tecnico competente in materia.
L’attuale normativa che regolamenta anche come deve essere fatta la messa a terra è il D.Lgs. n. 81/2008, Decreto ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008, norma CEI 64-8/4. Tale normativa CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) definisce che i conduttori dell’intero impianto di messa a terra (di protezione, di terra e collegamenti equipotenziali) debbano necessariamente possedere il doppio-colore giallo-verde. Le normative sulla messa a terra inoltre, prevedono che la resistenza elettrica esistente tra impianto e terreno sia inferiore a un determinato valore.
È inoltre previsto che tale valore venga misurato a impianto realizzato per poter dichiarare la conformità della messa a norma dell’impianto elettrico.
Con lo scopo di potere ricontrollare la corretta funzionalità del sistema, dovranno essere anche previsti in corrispondenza dei nodi equipotenziali e dei dispersori, oltre a dei punti di sezionamento ispezionabili, che saranno utilizzati per collegare le apparecchiature di misura. Il valore di tensione limite imposto nella condizione di sicurezza varia a seconda di opportune curve di sicurezza U(t). Ad ogni modo, la normativa suddivide gli impianti in tre categorie:
È anche previsto l’obbligo di dichiarazione di conformità di messa a terra dell’impianto, che deve essere rilasciata dall’impiantista, e questo discorso è valido anche per i condomini, per gli uffici e per i luoghi di lavoro in generale. Proprio per tale ragione, il personale qualificato provvederà alla verifica delle messe a terra in tre diverse fasi:
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