Come fare un impianto elettrico domestico  

Ogni abitazione necessita di un impianto elettrico, ovvero di un insieme di componenti capaci di trasmettere l’energia elettrica all’ambiente domestico. Realizzare un impianto elettrico domestico non è estremamente complesso, a patto di essere dotati delle giuste attrezzature, di un progetto, delle forniture elettriche e chiaramente, di seguire tutte le direttive di sicurezza. Vediamo insieme come fare un impianto elettrico domestico.

Impianti domestici: normativa

Innanzitutto è opportuno chiarire quali siano le normative che determinano la realizzazione degli impianti elettrici. Con il passare degli anni infatti, l’evoluzione tecnologica ha fatto il suo percorso, e per tale motivo anche le leggi sono state adeguate ai tempi. In particolare l’entrata in vigore della norma CEI 64-8 il primo marzo 1993 ha definito le modalità di realizzazione di un impianto elettrico.

 

Tale normativa ha stabilito le regole sui limiti prestazionali degli impianti, ricordando inoltre come l’impianto elettrico debba essere realizzato solo ed esclusivamente da ditte regolarmente iscritte alla Camera di Commercio del settore di appartenenza, e di conseguenza che qualsiasi intervento o modifica debba essere fatta da personale abilitato.

Progettazione di un impianto elettrico

Il primo passo è chiaramente quello della progettazione dell’impianto. Qualsiasi abitazione è munita di un contatore fornito dall’azienda elettrica. La potenza di tale contatore generalmente  fissata a 3 kW, ma a seconda degli accordi con l’utenza può arrivare anche a 4,5 e 6. Da questo dispositivo parte una rete di cavi elettrici collegati al quadro generale, quindi a tutti gli interruttori magnetotermici, e all’interruttore differenziale salvavita.

 

Questi componenti serviranno in caso di sovraccarico per evitare incendi, dal momento che essendo sensibili al surriscaldamento possono interrompere il flusso di corrente. In aggiunta le prese per collegare gli elettrodomestici e le normali prese, interruttori semplici o composti per controllare i punti luce, e infine la messa a terra dell’impianto. Con questi presupposti, l’impianto elettrico domestico deve essere progettato tenendo conto dell’arredamento pensato per l’interno dell’abitazione.

 

Ciò significa che sarà necessario conoscere la posizione delle lampade, degli elettrodomestici, piuttosto che della televisione o del frigorifero, distribuendo uniformemente le prese lungo le pareti.

La progettazione quindi, deve essere fatta tenendo conto di tutti questi fattori. Per ogni tipologia di componente inoltre, saranno necessari due diversi circuiti: uno da 16 ampere per le prese, e l’altro per le luci da 10 ampere. Dobbiamo anche precisa che le prese devono essere posizionate a 30 cm da terra, o in alternativa a 1 m/1,20 m, al pari degli interruttori.

 

I cavi conduttori, che dovranno essere necessariamente di colori convenzionali differenti, sono tre: fase corrente, neutro e messa a terra. Il cavo della fase può essere nero, grigio o marrone, il neutro azzurro o celeste, e infine il giallo verde per la terra. L’ultima decisione riguarda la tipologia di impianto, se incassato o esterno. Il primo caso è sicuramente più costoso, ma trovandosi all’interno delle pareti è più sicuro e provocherà meno problemi.

Forniture elettriche impianto

Per un impianto elettrico ovviamente, oltre ai cavi e alle altre componenti elencate in precedenza, saranno necessarie delle scatole da incasso dove alloggiare le prese. I cavi inoltre, saranno collegati mediante scatole di derivazione. Per quanto riguarda il punto elettrico occorreranno invece prese e interruttori semplici, che andranno completati con le placche esterne. Secondo le attuali normative, l’impianto elettrico civile è strutturato su tre livelli di dotazione e standard di comfort.

 

Il primo livello richiede che le prese siano essere posizionate in modo uniforme. Una di queste dovrà essere posizionata vicino alla porta della stanza. Per quanto concerne la cucina, è stabilito un minimo di prese che andranno inserite sul piano di lavoro, mentre nel bagno sono necessari almeno due punti di presa. Per ogni presa telefonica e per la televisione, deve essere anche associato un punto presa. In linea di massima per le prese TV sono necessarie almeno 6 prese.

 

Il comando dei punti luce deve essere inserito in prossimità della porta d’ingresso di una stanza, dove potranno essere posizionati, a seconda delle proprie esigenze, ulteriori controlli.

Per quanto riguarda giardini, terrazzi balconi e porticati, dovrà essere posizionato un punto luce e una presa. In merito all’ingresso invece, deve essere collocato almeno un punto luce e una presa, e il medesimo discorso è valido nei corridoi di transito.

 

Per i ripostigli invece, può essere sufficiente anche un solo punto luce. Ricordiamo come sia obbligatoria l’installazione di dispositivi di illuminazione di sicurezza, che interverranno in caso di interruzione dell’energia elettrica nell’abitazione.

Il secondo livello prevede invece il sistema di controllo dei carichi. Tale sistema è in grado di scollegare i carichi non importanti. Così facendo si evitano distacchi in situazioni di richiesta eccessiva di potenza.

 

Infine troviamo Il terzo livello, che riguarda impianti estremamente più complessi, con controlli di domotica. Si tratta di impianti sempre più diffusi nelle abitazioni moderne, che generalmente prevedono impianti antintrusione, termostati, automazione delle tapparelle, evoluti sistemi di videosorveglianza e moltissimo altro ancora.

 

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